La storia della nostra pizzeria è una storia di famiglie e di migrazioni, è la storia di un paese, Agerola, in cui la sua vera ricchezza non si basava sull'egoismo ma nell'aiutarsi l'uno con l'altro. In questa pagina e nelle altre collegate si ripercorre la storia di tutta la famiglia De Rosa che negli anni 60 ha contribuito significativamente a portare la pizza nel Italia del nord-est
La storia della pizzeria "Da Rosalba" inizia dal paese della costiera amalfitana Agerola e da tre famiglie i De Rosa, i Vanacore e i Mansi. I capostipiti furono Alfonso Mansi, Francesco De Rosa e Ferdinando Vanacore. I tre giunsero a Treviso dove fondarono la pizzeria "da Fausta" nel 1957.
Pochi anni dopo si divisero e mentre Ferdinando tornò ad Agerola, Francesco detto “Ciccio” andò a San Donà di Piave dove aprì la sua pizzeria nel 1959. Tra gli aneddoti di quei tempi troviamo che la prima pizzeria aveva solo un tavolo e data la diffidenza verso i meridionali non riuscivano a trovare un posto dove alloggiare. Furono costretti per questo a risiedere i primi tempi dentro al locale e dormire sotto il forno per scaldarsi.
Alfonso Mansi (nato a Scala(SA) il 14 marzo 1927) e Fausta Vanacore (nata ad Agerola(NA)) emigrarono dalla costiera, dove già avevano aperto una pizzeria, giungendo a Treviso.
Grazie ad un amico di un caseificio a Quinto di Treviso, Federico Ammaturo, erano venuti a sapere che nella zona non vi erano pizzerie.
Ammaturo era emigrato al nord per produrre le mozzarelle per le primissime pizzerie che nascevano in quelle zone, incontrandosi con Tarcisio Tonon (fondatore del Caseificio Tonon), a cui insegnò l'arte della produzione delle mozzarelle. Alfonso Mansi aveva già esperienza nel settore della panificazione e nelle pizzerie, convinse così Francesco De Rosa e Ferdinando Vanacore a seguirlo in questo viaggio. Per prima fu aperta una pizzeria a Conegliano, in via XX settembre, ma non andò bene. Decisero di spostarsi a Treviso aprendo, in un ex negozio di scarpe, la futura pizzeria "Da Fausta" in Via Portico Oscuro 10 nei pressi di Piazza dei Signori.
Un piccolo aneddoto su quei primi anni vede Alfonso andare ogni due giorni in bicicletta a comprare un sacco di farina al Molino Rachello di Quindi di Treviso, fu lui a dare le prime nozioni su come si faceva la farina per pizze, in quanto la composizione è differente da quella per la panificazione.
Il duro lavoro li ripagò subito potendo così non solo ad aprire altri locali, ma fece diventare Alfonso Mansi il presidente del Treviso calcio.
Queste persone furono gli apripista per altre e numerose famiglie agerolesi, tra cui sua sorella Armonia Vanacore e suo marito Alfonso De Rosa. Nella pizzeria da Fausta venne ad imparare il mestiere di Michele De Rosa, all'incirca verso la fine del 1961. Michele era il primo genito di Alfonso, fratello maggiore di Francesco, e Armonia. Michele appresa l'arte da questi pionieri, diventerà così il pizzaiolo delle prime Pizzerie da Rosalba, le quali nasceranno l'anno successivo.
Alfonso De Rosa, nato ad Agerola il 16 gennaio 1921, fu un macellaio e gestiva il suo negozio in Via Matteo Renato Florio 70 ad Agerola ed era sposato con Armonia Vanacore (Agerola 26 ottobre 1924). Alfonso aveva ereditato la macelleria di famiglia dal padre Michele, nato a Gragnano nel 1890 e morto prematuramente nel 1939 a causa di una probabile infezione presa mentre lavorava la carne. Alfonso appena diciottenne dovette sobbarcarsi il mantenimento della sua famiglia e dei suoi figli proseguendo il lavoro del padre.
Sposò Armonia ed ebbero cinque figli ad Agerola: Michele, Assunta, Antonia, Annamaria e la piccola Rosalba, successivamente ebbero un sesto figlio Liberato a Sacile (PN).
Nel 1962 decisero di emigrare nel nord Italia e scelsero la località di Aviano (PN) per iniziare. Aprirono la prima pizzeria "Da Rosalba", chiamata così in nome della figlia più piccola Rosalba, in Via Padre Marco 2 attirati dal crescente numero di militari americani della base li vicino.
Alfonso aveva una sorella Maria e cinque fratelli, Catello, Mario, Vincenzo, Francesco e Giuseppe, ogni uno contribuì ad aprire una pizzeria in una parte diversa del nord-est.
Un piccolo ricordo: Alfonso e Armonia ebbero anche un'altra figlia Maria che putroppo morì a un anno di età negli anni 50.
Il 1 ottobre 1976, Alfonso fu inserito nell'Albo D'Oro della rivista "Il Messaggero Economico Italiano" per la sua attività professionale.
«Il Messaggero Economico Italiano: mensile di attualità per l’industria e il commercio» fu pubblicato dal 1964 al 1988; tra le sue attività vi era quella di conferire riconoscimenti a esercizi lavorativi che si distinguevano per la loro attività professionale, inserendoli in un apposito Albo d’Oro.
La prima pizzeria da Rosalba in Via Padre Marco 2 ad Aviano era in affitto e venne ceduta ad una famiglia di conoscenti, i quali cambiarono nome in "Pizzeria da Conni". Questo locale poi passò ad altri proprietari negli anni perdendo ogni legame e associazione alla famiglia De Rosa e alla pizzeria Da Rosalba.
Alfonso De Rosa continuò la sua opera imprenditoriale con una pizzerie a Pordenone in via Colonna e un pasticceria in Via Oberdan. La gestione fin da subito passò al figlio Michele e alla moglie Mariaregina Zorzetto. Purtroppo Michele ci lascerà prematuramente il 6 maggio 1992 all'età di 46 anni.
La Pizzeria da Rosalba di Pordenone continuò la sua attività sotto la gestione della moglie Mariaregina e fu ceduta anni dopo la morte di Michele. Attualmente il locale è ancora una pizzeria e ha cambiato nome in Pizzeria Amalfi.
Sempre nel 1966 la famiglia decise di trasferirsi a Sacile(PN) e di aprire la terza pizzeria "Da Rosalba".
Per un primo periodo la pizzeria "Da Rosalba" di Sacile era situata nell'angolo tra Via Gerolamo da Sacile e Via Virgilio Fasan. Alfonso era spinto dal desiderio di lasciare una casa e un lavoro ad ogni figlio e così non appena gli affari iniziarono ad andare bere investì in altri locali.
Nell'Aprile 1970 nacque il suo sesto figlio Liberato e con lui il suo albergo a Roveredo (PN) in via Pionieri dell'Aria 60, il quale è attualmente in gestione proprio al suo ultimo figlio Liberato. Poco dopo l'apertura dell'albergo la famiglia si trasferì a Roveredo e la pizzeria di Sacile rimase in gestione alle figlie Annamaria e Assunta.
Nel piano interrato della pizzeria - albergo di Roveredo fu aperta la discoteca "Maxim Club" che rimase in attività tra gli anni 70 e 80 e che molti ricordano con affetto.
Riconoscimenti:
Il 4 Novembre 2019 è stato insignito a De Rosa Liberato dall'Asco-Confcommercio Imprese per l'Italia di Pordenone il riconoscimento per i suoi 50 anni di attività.
Nel 1974 Alfonso e Armonia aprirono la pizzeria vicino Casarsa della Delizia, precisamente nella località di Zoppola (PN) in via Casarsa. Fu venduta e attualmente è chiusa.
L’8 gennaio 1976, venne aperta la pizzeria a Marsure (PN) in via del Bel 5, era gestita dalla figlia Assunta e il marito Giancarlo Borgna, i quali hanno cessato l'attività dal 2020 dopo 44 anni. Il locale si distingueva per la cura nella scelta dei prodotti, la professionalità e la stagionalità delle pizze, oltre che agli ideali che hanno sempre avvicinato i giovani.
La Pizzeria da Rosalba di Sacile raggiungerà la sua attuale ubicazione solo nel 1984, Alfonso De Rosa decise di acquistare il Villino Molinari in via Galeotto Carli 1, un villino di inizi 900. La gestione del locale era in mano alla figli Annamaria De Rosa e al marito Renato Doretto.
Solo nel 1989 la pizzeria passerà alla gestione attuale di Rosalba De Rosa e di suo marito Natale Naclerio, nato ad Agerola nel 1964. Poco dopo essersi sposati decisero di continuare la tradizione familiare e subentrarono alla gestione della sorella Annamaria.
Il 28 aprile 1990 muore Alfonso De Rosa all'età di 69 anni, sua moglie Armonia lo seguirà l'1 novembre 1998 all'età di 74 anni.
Attualmente Rosalba e Natale, detto Lino per gli amici, la gestiscono con passione e rigore, aiutati dai figli Pasquale, Carmen e Michele con sua moglie Cristina.
Da più di 50 anni i sacilesi conosco la pizza della Pizzeria Da Rosalba e orami la nostra attività è parte viva della comunità, con due generazioni che hanno apprezzato la nostra pizza e la nostra capacità di trasmettere quel calore familiare che caratterizza tutta la nostra storia.
La nostra storia continua....
testo e ricerca a cura di Pasquale Naclerio